Acuità Visiva
Definizione medica del termine Acuità Visiva
Ultimi cercati: Enzimopatìe - Lisosoma - Vasopressina - Babinski-Nageotte, sìndrome di - Esotropìa
Definizione di Acuità Visiva
Acuità Visiva
Capacità dell’occhio di distinguere due punti vicini, misurata dall’angolo minimo sotto cui devono essere visti perché l’occhio li percepisca separatamente.
Se tale angolo vale 1’, le loro immagini si trovano sulla retina a una distanza di 5 µm e stimolano due elementi non contigui della stessa, condizione indispensabile perché siano visti distinti da un occhio normale.
La valutazione dell’acuità visiva si effettua mediante il riconoscimento di segni o simboli, detti ottotipi.
La misura si esprime in valori reciproci dell’angolo visivo minimo che sottende la distanza alla quale due punti non appaiono più separati.
Per esempio, se tale angolo è di 2’, anziché di 1’, l’acuità visiva è pari a 1/2, ossia a 5/10 (che non è la metà del normale, poiché l’acuità visiva normale è 11/10).
L’acuità visiva dipende dall’età del soggetto (aumenta fino al quinto anno, quando ha il massimo valore, e tende a diminuire dopo il settantesimo anno), dallo stimolo (illuminazione, tempo di esposizione, contesto luminoso), dal potere di rifrazione dell’occhio (astigmatismo, miopia, ipermetropia ne causano la diminuzione), dal diametro pupillare, dall’integrità della retina, soprattutto dei coni retinici, e, infine, dal fatto che sia valutata in visione monoculare o binoculare.
L’acuità visiva è massima in corrispondenza della fovea centrale, nella macula lutea della retina e diminuisce verso la periferia.
Se tale angolo vale 1’, le loro immagini si trovano sulla retina a una distanza di 5 µm e stimolano due elementi non contigui della stessa, condizione indispensabile perché siano visti distinti da un occhio normale.
La valutazione dell’acuità visiva si effettua mediante il riconoscimento di segni o simboli, detti ottotipi.
La misura si esprime in valori reciproci dell’angolo visivo minimo che sottende la distanza alla quale due punti non appaiono più separati.
Per esempio, se tale angolo è di 2’, anziché di 1’, l’acuità visiva è pari a 1/2, ossia a 5/10 (che non è la metà del normale, poiché l’acuità visiva normale è 11/10).
L’acuità visiva dipende dall’età del soggetto (aumenta fino al quinto anno, quando ha il massimo valore, e tende a diminuire dopo il settantesimo anno), dallo stimolo (illuminazione, tempo di esposizione, contesto luminoso), dal potere di rifrazione dell’occhio (astigmatismo, miopia, ipermetropia ne causano la diminuzione), dal diametro pupillare, dall’integrità della retina, soprattutto dei coni retinici, e, infine, dal fatto che sia valutata in visione monoculare o binoculare.
L’acuità visiva è massima in corrispondenza della fovea centrale, nella macula lutea della retina e diminuisce verso la periferia.
Altri termini medici
ALT
(alaninaminotransferasi o SGPT), enzima del gruppo delle transaminasi. L’ALT è presente soprattutto nel fegato, perciò è un indice più sensibile...
Definizione completa
Otosclerosi
(o otospongiosi), processo distrofico a carico della capsula ossea del labirinto. È un’affezione ereditaria, nella quale ha fondamentale importanza il...
Definizione completa
Colecistografìa
Esame radiologico con mezzo di contrasto per lo studio della funzionalità della colecisti e dell’anatomia delle vie biliari. La sera...
Definizione completa
Tubulopatìa
Malattia dei tubuli renali, che provoca alterazioni della concentrazione degli elettroliti nel sangue e dell’equilibrio acido-base. Si manifesta con disturbi...
Definizione completa
Nimodipina
Farmaco calcioantagonista appartenente al gruppo delle diidropiridine, al quale viene attribuita la capacità di determinare un aumento selettivo del flusso...
Definizione completa
Destropropossifene
Farmaco analgesico del secondo gradino della scala dell’OMS (oppiaceo debole), somministrabile per via orale, in supposte, intramuscolo o endovena. Gli...
Definizione completa
Iperfenilalaninemìe
Gruppo di malattie metaboliche ereditarie, perlopiù autosomiche recessive, legate a difetto enzimatico (vedi enzimopatie), la cui caratteristica comune è l’alto...
Definizione completa
Ràgade
Ulcerazione lineare della cute, senza perdita di sostanza, con interessamento dell’epidermide e del derma superficiale, dolorosa. Fattore di primaria importanza...
Definizione completa
Diamo i numeri
Orgogliosi dei nostri numeri e dei servizi che offriamo.
7650
termini medici
6235
giorni online
604795