Angiografìa
Definizione medica del termine Angiografìa
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Definizione di Angiografìa
Angiografìa
Radiografia dei vasi sanguigni e linfatici dopo iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco.
Principalmente viene utilizzata per la diagnosi delle affezioni a carico del cuore e dei grossi vasi (vedi angiocardiografia) e delle arterie periferiche.
L’angiografìa cerebrale, dopo l’avvento della TAC e della RMN, ha perso importanza per valutare l’esatta posizione e il grado di vascolarizzazione di lesioni all’interno del cranio ma rimane di primaria importanza per la diagnosi di stenosi o di occlusioni delle arterie, di anomalie congenite o malformazioni dei vasi cerebrali, di trombosi dei seni venosi della dura madre.
L’angiografìa è una tecnica assai efficace in altri distretti corporei: consente di localizzare con precisione i tumori del pancreas, di individuare emboli polmonari, lesioni dell’albero vascolare renale (integrando i dati della TAC), ischemie o emorragie nel tratto gastrointestinale, lesioni angiomatose o malformazioni del tessuto epatico.
L’angiografìa viene effettuata incannulando, mediante speciali cateteri, le arterie tributarie dell’organo da esaminare, introducendo il mezzo di contrasto (a base di iodio) e registrando le immagini radiografiche a un ritmo di circa 3-6 al secondo; il mezzo di contrasto viene poi eliminato per via renale.
Durante l’esecuzione dell’esame possono verificarsi transitori effetti collaterali come sensazioni di calore, caduta della pressione sanguigna, nausea.
Reazioni allergiche al mezzo di contrasto (broncospasmo, edema della laringe, orticaria) sono rare, mentre complicazioni più gravi come aritmie cardiache, reazioni anafilattiche e shock sono eccezionali ma possibili (4 su 100 000).
Nel 2% circa dei casi l’angiografìa può precipitare un’insufficienza renale latente.
Poiché non si può prevedere l’eventuale insorgenza di questi effetti collaterali è indispensabile eseguire l’esame in centri attrezzati e solo se è strettamente necessario.
Recentemente l’angiografìa è stata perfezionata per alcune indicazioni utilizzando la tecnica a sottrazione digitale che, migliorando la qualità dell’immagine, consente di impiegare minori quantità di mezzo di contrasto e cateteri di calibro ridotto.
Principalmente viene utilizzata per la diagnosi delle affezioni a carico del cuore e dei grossi vasi (vedi angiocardiografia) e delle arterie periferiche.
L’angiografìa cerebrale, dopo l’avvento della TAC e della RMN, ha perso importanza per valutare l’esatta posizione e il grado di vascolarizzazione di lesioni all’interno del cranio ma rimane di primaria importanza per la diagnosi di stenosi o di occlusioni delle arterie, di anomalie congenite o malformazioni dei vasi cerebrali, di trombosi dei seni venosi della dura madre.
L’angiografìa è una tecnica assai efficace in altri distretti corporei: consente di localizzare con precisione i tumori del pancreas, di individuare emboli polmonari, lesioni dell’albero vascolare renale (integrando i dati della TAC), ischemie o emorragie nel tratto gastrointestinale, lesioni angiomatose o malformazioni del tessuto epatico.
L’angiografìa viene effettuata incannulando, mediante speciali cateteri, le arterie tributarie dell’organo da esaminare, introducendo il mezzo di contrasto (a base di iodio) e registrando le immagini radiografiche a un ritmo di circa 3-6 al secondo; il mezzo di contrasto viene poi eliminato per via renale.
Durante l’esecuzione dell’esame possono verificarsi transitori effetti collaterali come sensazioni di calore, caduta della pressione sanguigna, nausea.
Reazioni allergiche al mezzo di contrasto (broncospasmo, edema della laringe, orticaria) sono rare, mentre complicazioni più gravi come aritmie cardiache, reazioni anafilattiche e shock sono eccezionali ma possibili (4 su 100 000).
Nel 2% circa dei casi l’angiografìa può precipitare un’insufficienza renale latente.
Poiché non si può prevedere l’eventuale insorgenza di questi effetti collaterali è indispensabile eseguire l’esame in centri attrezzati e solo se è strettamente necessario.
Recentemente l’angiografìa è stata perfezionata per alcune indicazioni utilizzando la tecnica a sottrazione digitale che, migliorando la qualità dell’immagine, consente di impiegare minori quantità di mezzo di contrasto e cateteri di calibro ridotto.
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