Cànapa Indiana
Definizione medica del termine Cànapa Indiana
Ultimi cercati: Pneumogàstrico, nervo - Schwabach, prova di - Psicotècnica - Aracnodattilìa - Neurotomìa
Definizione di Cànapa Indiana
Cànapa Indiana
(Cannabis sativa, var.
indica), pianta le cui foglie e infiorescenze femminili contengono resine ricche di principi attivi, detti cannabinoli, che esplicano un’azione stupefacente.
La preparazione della droga consiste nel seccare le foglie e i fiori (marijuana) o nell’estrarre le resine (hashish).
Sia la marijuana sia l’hashish vengono di solito assunti per inalazione, mescolati a tabacco; assunti per via orale, producono i medesimi effetti, ma ritardati e più difficilmente graduabili e prevedibili.
Gli effetti si manifestano pochi minuti dopo l’inizio dell’inalazione, con sensazione di benessere e rilassamento, aumento delle capacità di comunicazione, disinibizione, euforia; sono legati alla predisposizione individuale e alla situazione ambientale, oltre che alla dose di sostanza attiva: quindi sono molto variabili.
Una comune dose non dà complicazioni e gli effetti si esauriscono entro un’ora.
Per dosi molto alte si può giungere ad allucinazioni, confusione mentale, reazioni di panico, piuttosto rare e in genere legate all’assunzione concomitante di altre sostanze, per esempio, alcol.
Il consumo cronico di alte dosi può portare ad apatia e perdita di interesse, o a sindrome amotivazionale, probabilmente legata a fattori di personalità; induce inoltre danni da fumo.
Seppure non utilizzata in Italia, la cànapa indiana pare efficace nella terapia del glaucoma.
Non determina dipendenza fisica né sindrome di astinenza, ma solo dipendenza psichica (per cui viene definita “droga leggera”).
L’assunzione saltuaria non costituisce problema medico.
L’uso della cànapa indiana è spesso stigmatizzato come via di accesso ad altre sostanze stupefacenti, ma tale concetto va ridimensionato, perché solo una esigua minoranza di consumatori passa a droghe pesanti (eroina, cocaina ecc.).Vedi tossicodipendenza.
indica), pianta le cui foglie e infiorescenze femminili contengono resine ricche di principi attivi, detti cannabinoli, che esplicano un’azione stupefacente.
La preparazione della droga consiste nel seccare le foglie e i fiori (marijuana) o nell’estrarre le resine (hashish).
Sia la marijuana sia l’hashish vengono di solito assunti per inalazione, mescolati a tabacco; assunti per via orale, producono i medesimi effetti, ma ritardati e più difficilmente graduabili e prevedibili.
Gli effetti si manifestano pochi minuti dopo l’inizio dell’inalazione, con sensazione di benessere e rilassamento, aumento delle capacità di comunicazione, disinibizione, euforia; sono legati alla predisposizione individuale e alla situazione ambientale, oltre che alla dose di sostanza attiva: quindi sono molto variabili.
Una comune dose non dà complicazioni e gli effetti si esauriscono entro un’ora.
Per dosi molto alte si può giungere ad allucinazioni, confusione mentale, reazioni di panico, piuttosto rare e in genere legate all’assunzione concomitante di altre sostanze, per esempio, alcol.
Il consumo cronico di alte dosi può portare ad apatia e perdita di interesse, o a sindrome amotivazionale, probabilmente legata a fattori di personalità; induce inoltre danni da fumo.
Seppure non utilizzata in Italia, la cànapa indiana pare efficace nella terapia del glaucoma.
Non determina dipendenza fisica né sindrome di astinenza, ma solo dipendenza psichica (per cui viene definita “droga leggera”).
L’assunzione saltuaria non costituisce problema medico.
L’uso della cànapa indiana è spesso stigmatizzato come via di accesso ad altre sostanze stupefacenti, ma tale concetto va ridimensionato, perché solo una esigua minoranza di consumatori passa a droghe pesanti (eroina, cocaina ecc.).Vedi tossicodipendenza.
Altri termini medici
Déjà-vu, Fenòmeno Del
Disturbo qualitativo della memoria caratterizzato da un falso riconoscimento, per cui un evento attuale, non noto, viene recepito come già...
Definizione completa
Idrossido Di Alluminio E Magnesio
Associazione di sostanze alcaline (sciroppo o compresse masticabili) efficace contro l’acidità gastrica. Vengono impiegati nella cura dell’ulcera peptica e nella...
Definizione completa
Megaloblasto
Cellula patologica del midollo osseo appartenente ai precursori degli eritrociti; si riscontra nel corso delle anemie megaloblastichea causa di un...
Definizione completa
Sudorìpare, Ghiàndole
Piccole ghiandole esocrine, site nel derma e particolarmente abbondanti nelle ascelle, sul palmo della mano e sulla pianta del piede...
Definizione completa
Pallestesìa
Sensibilità profonda a localizzazione ossea, caratterizzata da particolari sensazioni quando venga appoggiato su un osso superficiale un diapason in vibrazione...
Definizione completa
Rene
Indice:Struttura anatomicaFunzioni fisiologicheciascuno dei due organi escretori dell’urina, posti nella fossa lombare, ai lati della colonna vertebrale, in posizione retroperitoneale...
Definizione completa
Palatino
Osso corto, sito nella parte più interna dello scheletro della faccia; è formato da due porzioni laminari, una verticale e...
Definizione completa
Diidralazina
Farmaco antipertensivo che provoca vasodilatazione diretta, e può quindi determinare tachicardia, che lo rende sconsigliabile ai coronaropatici. Può inoltre dare...
Definizione completa
Ferita
Lacerazione della cute e spesso degli strati sottostanti; a volte accompagnata da contusione (ferita lacero-contusa). Ha caratteristiche differenti a seconda...
Definizione completa
Diamo i numeri
Orgogliosi dei nostri numeri e dei servizi che offriamo.
7650
termini medici
6468
giorni online
627396
