Definizione di Spasmo
Spasmo
Contrazione muscolare patologica, esagerata e persistente, involontaria, a carico di uno o più muscoli lisci o striati.
Si distinguono: spasmi tonici, contratture parossistiche protratte dei muscoli del viso, del tronco, degli arti; spasmi clonici, contratture intermittenti, rapide e brusche, incoordinate, poco o nulla influenzabili dalla volontà, talora persistenti durante il sonno; spasmi tonico-clonici, con le caratteristiche degli spasmi tonici (ipertonia e contrattura) e degli spasmi clonici (contrazioni spasmodiche intermittenti).
Gli spasmi possono essere classificati anche sulla base della loro causa: spasmi psicogeni, presenti nell’isterismo, come il blefarospasmo, il singhiozzo da spasmo clonico del diaframma, o dopo un grande accesso convulsivo (spasmi ritmici del capo); spasmi organici primitivi, quelli provocati da lesioni irritative delle vie nervose piramidali o delle vie periferiche; spasmi riflessi, quelli legati ad affezioni dolorose localizzate nella sfera dei nervi sensitivi, che si distribuiscono alla regione i cui muscoli sono in stato di spasmo (così gli spasmi dei muscoli del collo conseguenti alle affezioni dolorose della regione cervicale e gli spasmi facciali da affezioni irritative del trigemino); spasmi essenziali, quelli da cause finora sconosciute.
Un particolare tipo di spasmo è quello di torsione (dovuto a gravi lesioni cerebrali perinatali o da uso di neurolettici), caratterizzato da una successione di manifestazioni ipertoniche e ipotoniche dei muscoli del collo, del tronco, degli arti e talora del volto, che determinano, per un gioco quasi continuo di movimenti di contorsione, atteggiamenti del corpo bizzarri ed esagerati (lordosi, torcicollo, torsione del tronco e degli arti), che si trasformano ininterrottamente; non sempre questo stato scompare nel sonno e nel riposo assoluto.
Il torcicollo spasmodico è anch’esso uno spasmo di torsione, circoscritto ai muscoli del collo e della nuca, probabilmente dovuto a lesioni di strutture del sistema extrapiramidale.
Il blefarospasmo, o spasmo facciale mediano, consiste in prolungate contrazioni tonico-cloniche dei muscoli orbicolari delle palpebre, arrestabili sollevando bruscamente le sopracciglia.
Ricordiamo ancora: lo spasmo facciale conseguente a paralisi periferica del nervo facciale; lo spasmo tetanico, generalizzato oppure localizzato ai muscoli masticatori (trisma), facciali (riso sardonico), al tronco (opistotono); lo spasmo nella tetania, da ipocalcemia o alcalosi, localizzato essenzialmente ai muscoli delle estremità (spasmo carpo-pedale).
Si distinguono: spasmi tonici, contratture parossistiche protratte dei muscoli del viso, del tronco, degli arti; spasmi clonici, contratture intermittenti, rapide e brusche, incoordinate, poco o nulla influenzabili dalla volontà, talora persistenti durante il sonno; spasmi tonico-clonici, con le caratteristiche degli spasmi tonici (ipertonia e contrattura) e degli spasmi clonici (contrazioni spasmodiche intermittenti).
Gli spasmi possono essere classificati anche sulla base della loro causa: spasmi psicogeni, presenti nell’isterismo, come il blefarospasmo, il singhiozzo da spasmo clonico del diaframma, o dopo un grande accesso convulsivo (spasmi ritmici del capo); spasmi organici primitivi, quelli provocati da lesioni irritative delle vie nervose piramidali o delle vie periferiche; spasmi riflessi, quelli legati ad affezioni dolorose localizzate nella sfera dei nervi sensitivi, che si distribuiscono alla regione i cui muscoli sono in stato di spasmo (così gli spasmi dei muscoli del collo conseguenti alle affezioni dolorose della regione cervicale e gli spasmi facciali da affezioni irritative del trigemino); spasmi essenziali, quelli da cause finora sconosciute.
Un particolare tipo di spasmo è quello di torsione (dovuto a gravi lesioni cerebrali perinatali o da uso di neurolettici), caratterizzato da una successione di manifestazioni ipertoniche e ipotoniche dei muscoli del collo, del tronco, degli arti e talora del volto, che determinano, per un gioco quasi continuo di movimenti di contorsione, atteggiamenti del corpo bizzarri ed esagerati (lordosi, torcicollo, torsione del tronco e degli arti), che si trasformano ininterrottamente; non sempre questo stato scompare nel sonno e nel riposo assoluto.
Il torcicollo spasmodico è anch’esso uno spasmo di torsione, circoscritto ai muscoli del collo e della nuca, probabilmente dovuto a lesioni di strutture del sistema extrapiramidale.
Il blefarospasmo, o spasmo facciale mediano, consiste in prolungate contrazioni tonico-cloniche dei muscoli orbicolari delle palpebre, arrestabili sollevando bruscamente le sopracciglia.
Ricordiamo ancora: lo spasmo facciale conseguente a paralisi periferica del nervo facciale; lo spasmo tetanico, generalizzato oppure localizzato ai muscoli masticatori (trisma), facciali (riso sardonico), al tronco (opistotono); lo spasmo nella tetania, da ipocalcemia o alcalosi, localizzato essenzialmente ai muscoli delle estremità (spasmo carpo-pedale).
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